(regalo della mia amica Lorena, non conosco la fonte… se la conoscete contattatemi e la inserirò)
Scrivo, in questi giorni, sistemo carta, sfoglio libri. Il piacere che ne traggo mi fa pensare che sono - e resterò - figlia della carta e cugina degli scatoloni che la contengono. Gli alberi mi scuseranno. Ad onor del vero c’è della bellissima carta riciclata e poi un supporto vale l’altro… il viatico di segreti svelati, e certezze da ribadire, potrebbe tranquillamente passare attraverso una tavoletta di legno o della simpatica carta igienica.
Perché alla fine contano le parole, le convinzioni che le veicolano, anche se il tempo ha mutato tutto e quel ti amo è diventato indifferenza, anche se gli errori di ortografia ti fanno vergognare come una ladra, anche se ti scopri tenutaria di una certa retorica che credevi appannaggio esclusivo delle peggiori telenovele venezuelane.
Ieri ho aperto lo scatolone che parla della mia vita, dall’infanzia fino a qualche anno fa. Pesava da far spavento… chissà, magari i ricordi collezionano chili man mano che il tempo passa e un po' li si dimentica. La cosa certa è che alcuni di loro graffiano la gola come le bibite con le bollicine.
Mi chiedo solo una cosa: che ne sarà dei prossimi scatoloni, se la mano non è più abituata alla scrittura? Saranno pieni di virtualità? Di post scritti per tutti? Di tag? Di commenti scritti da terzi? Che ne sarà di questo bellissimo modo di collezionare sbagli e di comunicare storie? Questo modo intimo, timoroso, lento come il fuoco del sugo, tangibile e profumato di presenza, dove finirà?
Tempo fa con la mia amica Carlotta ci dicevamo che sarebbe stato fantastico portare in borsa qualche biglietto di ringraziamento, da riempire non appena se ne fosse presentata l’occasione. Bisogna ringraziare spesso – dicevamo - perché il gesto predispone e l’intenzione arricchisce. Oggi Carlotta mi ha fatto visita e con lei sono arrivati dei magnifici biglietti acquistati a Parigi. Da oggi saprò come ringraziare degnamente.
Trovate le creazioni di Orla Kiely nel suo coloratissimo sito! Guardate che magnifico taccuino (io ho un problema con i taccuini… è ormai cosa nota ai più…):
E questa borsetta verde oliva?! Mooooolto vintage.
Carlotta è stata provvidenziale. La ringrazierò con uno dei suoi biglietti alberati. Anche perché i regali non erano finiti e, tra una chiacchiera e un cafferino con panna,
sono apparsi questi gioielli di carta che finiranno di certo nel prossimo scatolone delle parole:
Les Copines (Anonimo)
Gourmandise (François Delebecque)
Per la cronaca, François è questo qui:
Fantastico pomeriggio, quello di oggi. Fantastico modo per ricordarsi di quanto si è fortunati!
Ora qualche piccola chicca di carta trovata nel web. Per ispirare la vostra fantasia…
Questo libro pazzesco lo trovate su Amazon
In attesa del principe azzurro (…) costruirò un castello come questo:
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So già che ci vivranno paper dolls molto coscienziose…
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Dell’ottima carta da parati per il castello (e pure per la mia camera in costruzione):
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E colorati ombrellini per cocktail che taglino le gambe con dolcezza…
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… magari mentre si leggono libri fatti (non scritti) da voi…
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Buona notte! Ma davvero buona!
xoxo
3 commenti:
A qualcuno potrà risultare claustrofobico ma, nel mio caso, stare in uno scatolone mi da' gioia. Anzi, mi commuove anche un po' (lo sai che a me la parola scritta su carta fa questo effetto).
E, a conferma di quel che dicevo oggi del tuo modo di essere e di lavorare, anche in quest'occasione sorrido per il piacere di trovare qui riferimenti, link e immagini che vanno ben oltre il semplice ricevere un regalo.
Per questo motivo (e per molti altri) ti voglio del bene.
bonne nuit, ma Parisienne au beurre!
sulle tue parole scivolo via...
;)
a Capodanno tutti dentro gli scatoloni!! :D
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