Mi risulterà sempre parecchio difficile capire il perché di certi atteggiamenti.
E continuerò a chiedermene le motivazioni perché per la mia vita ho deciso di essere disposta a tornare indietro, ad osservare e se serve a cambiare idea. Anche in quei particolari casi che la mia coscienza mi indica come ovvi e difficilmente confutabili, io cercherò di capire. Quantomeno tenterò.
Non mi risulta chiaro da quasi mai come per molta gente sia molto più appagante distruggere gli altri invece di costruire se stessi. Non lo dico pensando ad un caso circostanziato: ieri mi capitava di leggere su internet un articolo sull’uscita del disco di una musicista che conosco bene e così la sensazione di fastidio che provavo scorrendo quelle parole è diventata il pensiero di oggi.
Premetto che la musicista in questione poteva essere chiunque: avrei potuto non conoscerla affatto e non amare la sua musica, il punto non è questo. La verità è che si trattava di una critica inutile, mal scritta e tignosa.
Io ho già i miei discreti dubbi sul concetto di critica, per lo meno circa quello attuale, inoltre credo che non si possa scrivere di tutto. Alcuni poi potrebbero proprio astenersi dallo scrivere, e non perché sia cosa per eletti: scrivere è una forma bellissima di condivisione, è tatto, emozione. Mi riferisco a quello scrivere saccente e da “esperti” che permea buona parte dell’ultimo periodo italico. Per lo più internettiano.
Però, però, senza aprire troppe parentesi, la verità è che una buona analisi non è mai un giudizio di valore e che il nostro momento storico avrebbe bisogno di costruzione, ricerca del bello, curiosità, gruppo e preparazione.
Trovare il lato bello delle cose non significa essere ingenui, melensi o sprovveduti. Significa semmai ridare un senso ad un punto di vista che costruisca, che spinga a tentare, a tornare a credere nei passi e nei tentativi. Non ci deve piacere tutto, sia chiaro! Credo sia più una questione di modo, che di reale sostanza.
Non facciamo la gara dei mostrilli, la gara del più cattivo per forza: non vince chi deturpa il maggior numero di giardini incantati, vince solo chi avrà l’ambizione a far crescere germogli. Che siano fiori o zucchine, poco conta.
Udio, che pistolotto! Chiedo venia, ma ci tenevo a fissarlo qui.
Bacibellissimi!
4 commenti:
Purtroppo a distruggere ci si mettono 30 secondi, a costruire anni.
Non mi stupisce che consigliare agli altri come vivere la loro vita e demolire tutto quel che fanno sia un'opzione così frequentata.
La fatica non è di queste parti.
sospiro.
Spesso giudizi aspri e perniciosi vengono da chi ha arido il cuore e la vita in genere...e l'unico modo per sfuggire a tale mediocre ovvietà è sparare a zero sul resto. Come dire...serve a distogliere l'attenzione! LaFr@ =0)
bella tattica... bacetto, bella Fra!
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