Ogni scelta è una rinuncia. Brucia ammetterlo, ma è così.
Ma non è che si possa fare diversamente, perché pure non scegliere è una scelta. E quindi si rinuncia comunque a qualcosa. Quindi sarebbe meglio scegliere e far capire cosa si è scelto. Non che uno debba girare con la maglietta con stampato il verdetto della propria decisione, mica è un quiz da “l’accendiamo?!”. Però, però uno dovrebbe essere chiaro, ecco.
Non se ne può più di questa paura di scegliere, diciamocelo. Non fosse per il fatto che molto spesso ciò tende ad inficiare anche le scelte di chi ha scelto. A furia di dire: << Questa scelta la sceglierò domani>>, ci troveremo vecchi e incavolati a dover risolvere il fidanzamento dei 28 anni, l’offerta di lavoro dei 35, l’espatrio sul finire dei 20, la convivenza dei 33, il master dei 26, il colore della maglietta dei 22, l’avventura dei 32 e mezzo, il cambiamento radicale dei 40. Una volta scelto tutto, tutto avrà già scelto per noi.
Inizio ad essere un goccio confusa, ma giuro che all’inizio pareva un pensiero degno di nota.
Domanda: ‘sto delirio lo catalogo nel reparto “Pensieri spari” o in quello chiamato “Vita”? Ok, nel dubbio scelgo entrambi. Sospetto che anche questa sia una non scelta…
5 commenti:
AHAHAHAHH!
Scegliamo, suvvia!
Lo dice anche Monica Guerritore! ;)(
http://download.capital.it/podcast/caffedellasera/2010/monicaguerritore-2010-03-08.mp3
Sì, ti prego... scegliamo. :D
Fatto!
Tu?
:)
sì, oggi sì, amica speciale.
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