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lunedì, luglio 19, 2010

Ché c’è sempre un fiore nel vetro

Giornata immalinconita da tanti pensieri, quella di oggi.
Ma capita, non c’è di che preoccuparsi. Anzi - senza costruirne un motivo di elezione - vi dirò che inizio a sospettare che una ritrovata cura per i propri feroci attimi di sospensione possa tonificare le cose del cuore e condurci verso meravigliosi lidi di niente, dove di una carezza si senta il profumo del fruscio e di un grazie lezioso non si possa proprio farne a meno.
Immalinconitevi senza vergogna, Amici! Perché significa che a quel cuore lì gli fate fare un po’ di tapis roulant ogni tanto… e si sa che la ginnastica fa bene. 

Detto questo, oggi ho avuto modo di vedere due pezzi pregiati della collezione di palle di vetro del mio compagno di bar, il Confy: li ha portati proprio per me, per farmeli vedere. Mentre li maneggiava con la cura che si riserva alla reliquia, ho pensato fossimo in presenza di piccoli emisferi che intrappolano la bellezza, esattamente come capita con certi tipi di ricordo, quelli che ci rendono il calore di un particolare abbraccio o l’estensione di un sorriso. Avete presente cosa intendo?
Altra delizia: ho pranzato con Alberto dai nostri amati cinesi della Basilicata e, pasticciando sulle tovagliette di carta, c’è stato pure modo di parlare di piccoli problemi di cuore. 
Avere di fronte a me una persona scelta come Famiglia, senza che tra di noi ci sia un grammo di parentela, non smette di farmi sentire fortunata, felice, colorata. E di commuovermi in un modo profondo e difficilmente traducibile in parole.

Oggi giornata di cardiologia, insomma.
Ma capita anche questo, sapete? Capita che oltre ai riferimenti dell’anatomia ci siano quelli dell’anima e che in ogni piccolo emisfero di cristallo esista un fiore bellissimo.

Vi bacio!
xoxo
         * piccolo refuso: «quando si è colpiti dal disprezzo, ci si rifugia nella propria grandezza» Alberto, Cinesi della Basilicata (19/07/2010)

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