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(Frank Capra, It’s a wonderful life, 1946)
Da qualche mese mi trovo a scrivere di un personaggio che ricerca la favola e temo di poter dire con certezza che non la troverà. Non come la intende lei, per lo meno.
Mi mantengo cauta, però: sto seguendo la sua vita mentre viene vissuta (o forse narrata) e né io, né lei, abbiamo in mente cosa potrà accadere entro breve.
Se posso permettermi di puntualizzare, credo che la bellissima protagonista delle mie più che modeste pagine attenda la sorpresa di un colpo di scena dall’esterno e non si dia pace per questo ritardo nella trama. Ho il vago sentore che covi un mal celato risentimento nei miei confronti, perché, trovandosi ad essere per la prima volta un personaggio da romanzo, pensa erroneamente che 200 pagine debbano per forza riassumere una vita, regalando ad ogni capoverso amori e sorprese.
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Nulla di più sbagliato. La sorpresa alberga in noi e il perché di felicità e sventure dipende in massima parte da un certo atteggiamento nei confronti della vita. Non mi si chieda quale atteggiamento… saprei solo dire “un certo atteggiamento”. Un certo atteggiamento predisposto al bene, forse. O più semplicemente votato al procedere. E, sia chiaro, lo dico anche per il ritmo della mia storia scritta…
Spero che alla fine il mio personaggino scelga la strada più difficile, ma di certo quella più plausibile. Spero in realtà che scelga: qualunque strada, giuro, mi andrà bene. Per ora la guardo da lontano e rispetto i suoi passi.
Vi saprò dire a breve. In fondo siamo arrivate all’ottavo capitolo. A breve i giochi saranno fatti.
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In attesa della conclusione direi di sollazzarci con lo svolgimento…
Oggi ho deciso che devo cucinare questa cosa qui:
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Come si faranno le pareti?? E come si uniranno? Si accettano consigli…
Lista delle attività di cuore, in attesa di costruire una casetta colorata:
1. costruzione di un nido tutto mio… il kit qui sotto è adorabile!
2. ricerca di un letto che sia fatato almeno come questo:
3. guardare ripetutamente le foto di Françoise Rachez, STUPENDE!!
4. organizzare il tè delle vecchie del bridge… coming soon, care amichette!!
5. ringraziare il cielo per questo genere di regali…
6. mangiare, mangiare e mangiare…
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Bacibellissimi!!
4 commenti:
Allora.
Uno: ma stai scrivendo la mia vita?
Due: panpepato! Allo zenzero! le apreti, dico. E poi glassa, glassa, glassa. Che in inglese è icing, e per questi giorni è perfetta!
ecco.
uno: magari sei tu la mia protagonista!
due: e quindi? come procediamo?
Allora, prima facciamo il pan di zenzero (ho scoperto che si chiama csì, non panpepato). http://ricette.giallozafferano.it/Biscotti-di-Pan-di-zenzero-gingerbread.html
Poi lo cuociamo a muretti (che poi io amo tanto i muretti a secco).
Poi ci facciamo il nostro prefabbricato di zenzero.
E, infine, facciamo la glassa, di tutti i gusti e di tutti i colori. E poi pasticc.. ehm, decoriamo l'appartamento, da brave esterior designer.
Et voilà, una bontà!
http://www.youtube.com/watch?v=cI_xfj62KyE&feature=channel
la mia amica Maryon, che già ha un nome da una che ne sa di casette di pan di zenzero, mi ha girato la ricetta. secondo me ci si deve laureare come minimo in ingegneria quantistica. mammagarimisbaglio...
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