Piccola storia d’amore per le mie amiche

C’è un infinitesimale prezioso che vive tra le corse di ogni giorno e che pare procedere all’inverso rispetto alle mete condivise.

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Si nutre di piccolissimi tocchi, di bagliori sussurrati e di pois vergognosi. Spesso, nella disperata necessità di un evento che faccia la differenza, passa in secondo piano e diventa ferraglia emotiva piuttosto inutile.

Si tratta di un mai sedato anelito all’amore. Per se stessi, per la vita e per lo stupore. Per quello che c’è ora e forse non ci sarà domani. Per quello che parla di noi chiaramente, con la pazienza del mosaico.

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A volte si addormenta in piccolissimi scarabocchi fatti distrattamente, spesso gravita come zucchero a velo sui pensieri per renderli più lievi.

A certi andamenti vitali che non vogliono sentire ragioni e tirano dritto, oltre il nostro bisogno di bene, cura e pace, bisognerebbe rispondere con loro, con la bellezza di questi piccoli tesori fatti di niente.

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Una torta, una lettera, un fiocco tra i capelli. A me serve tanto anche scrivere e farlo con le mani. Mi piace comprare fiori, mettere il rossetto e ascoltare una canzone vintage, capace di fuggire improvvisamente dalle finestre.

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Adoro spiaccicare il viso al sole e provare gonne che paiono corolle di fiori al contrario. Sorseggio tè in tazze eleganti e spendo qualche parola con le piantine del davanzale. A volte faccio inchini e spesso sorrido come un furetto.

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Non salva, questo è matematico. Ma vi posso giurare che aiuta. Che ne dite di provarci pure oggi, bellissime amiche mie?

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