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martedì, maggio 04, 2010

Il fu Gregor Samsa I

In questi giorni piove pioggia che non lascia tregua al cielo.
Stamattina, aprendo la porta del balcone l’ho trovato: Gregor, lui, il solito bacarozzo.
Il solito è un concetto abbastanza bizzarro, visto che c’è stato un turnover deciso (ma non preoccupante, eh) nel corso delle passate stagioni calde. Mica è sempre lui, in sostanza… anche perché finisce sempre che li ammazzo e quindi, pur ammettendo la metempsicosi dei bacarozzi, non è propriamente il solito. Analizzando la cosa, dev’essere un po’ come quando si dice: ahhhh, i soliti uomini!!
Uno diventa la figurazione di tutti. Bella roba…

Comunque. Era disteso in posizione kafkiana, che poi è una banale posizione supina. A guardarlo dal mio 170° cm di altezza (ero un po’ ingobbita per via dello sgomento), pareva pure caruccio: striature mogano e antenne luuuuunghe.
Un fiorellino di bacarozzo.
Morto annegato.
Te lo meritavi, brutto invasore!

Ma io dico, cosa esce a fare con un tale tempo da lupi,
un piccolo coso veloce, orribile e in perenne pericolo da capottamento mortale??
Che sia stato attirato dai resti della mia banana nel pattume?
Ma a Loro piace pure la banana?
Mah.

Pur in evidente presenza di un cadavere, mi sono spaventata a livelli potenti: iperventilavo e mi chiedevo come occultarne la presenza. Un colpo di scopa deve averlo regalato al pavé dei box, o ai gerani della signora di sotto. Ma fa bene: concima.
Comunque ho cercato di non dare a vedere la mia crisi di panico: metti caso che ci siano dei parenti nascosti – mi sono detta – devi far vedere che sei forte, che non li temi. Così a tratti grugnivo, spaventandomi dei miei stessi tentativi. Una battaglia persa, insomma.

Che poi, una settimana fa hanno fatto la consueta disinfestazione d’inizio stagione… che fosse l’ultimo? Che fosse un Highlander?

Gregor I, ho come la vaga impressione che sarai
il primo di una serie non lunga, ma coriacea.
Non basteranno effluvi di ddt o bamboline voodoo…

E  a voi, cari Gregor in agguato, una cosa è certa:
lotterò, lotterò

come quel pezzo di ragazzone di Colin Farrell in Alexander.
Se non avete capito, andatevi a rivedere il film e tanti saluti.

1 commenti:

DelleVolte ha detto...

Buongiorno Zelda!
Reduce da un brasato d'asino illuminante ed illuminato, servito in salsa gay da una cameriera di Tienammen, mi dico che non solo la vita è deliziosamente bella, ma riescono ad esserlo anche gli scarafaggi, soprattutto se si chiamano Gregor, soprattutto se sono affogati.
Pace all'animaccia sua. E viva viva la buccia di banana. Ecco.
Sei adorabile.
Così. Perchè m'insegni che bisogna dirlo a chi lo è davvero.
Tua.