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giovedì, agosto 05, 2010

Da Nina Simone a “quattro gocce di blu” (2a parte)

E così capita che piova, che tu debba fare la valigia (attività che ti viene discretamente male) e che tutto induca al mal di testa e al sonno atavico. Poi vai al bar e la giornata volge al bello… e ti viene da sospettare che sia vera quella diceria che induce a salutare con piacere la pioggia, visto il suo lavoro di pulizia delle nefandezze impigliate alle nuvole.
Ora che l’eccesso di aglio nella tua pasta alla bottarga ti tiene compagnia, pensi che sia davvero così, che non conti l’entità del cammino ma solo chi accompagna i tuoi passi.

Ora però vado dalla valigia.
E penso che mi farò anche un simpatico tè al gelsomino.
E penso pure che farò qualche foto del delirio.
Dio mio, quanto penso. Sempre stato il mio problema. ;)
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