Ti svegli una mattina - dopo che la sera prima hai pulito per bene il balcone - e piove.
Pensi che questa cosa stia diventando di una precisione chirurgica: tu lavi balcone e/o vetri e trac, piove. Intanto la pioggia pare infischiarsene delle tue congetture. D’altro canto si sono sentite cose più originali in giro, nell’ultimo periodo…
Comunque saresti disposta a giurare che sia l’inizio di una giornata senza grandi emozioni… e come sempre ti sbagli: la vita è quello che capita mentre facevi dei programmi del tutto diversi e, diciamolo, anche parecchio noiosi.
Esci per il consueto incontro con il tuo bar preferito e con quel contenuto di volti e vissuti che ti arricchiscono le sinapsi, t’inducono alla scrittura, ti riempiono il cuore di bene.
E tutto il resto è fantasia, risate e un nonno d’elezione, che ti sei trovata un giorno sul tuo cammino e di cui non riesci più fare a meno.
Tutto il resto è pure foto. Talmente tante che dividerò questo post in due.
giovedì, agosto 05, 2010
Dalla pioggia a Nina Simone (1a parte)
Pubblicato da Zelda was a writer alle 5:24 PM
Etichette: Alta moda (alta soprattutto), Camillate, Delizie, Me myself and I, Non meno di sei cose impossibili, True colors, Vita
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