Sono al nono capitolo di un libro che per me vuol dire molto.
Non so se cambierà le sorti dell’universo o quelle della letteratura… in confidenza credo di no, ma per me significa portare a termine l’unica cosa a cui mi senta davvero votata: la scrittura. Finito il progetto, sentirò che l’intuito che mi ha portato fino alle parole scritte, la fatica nel definirle e la frustrazione nei momenti di loro (o mia?) assenza forzata, verranno ringraziate come meritano.
Quindi, torno a buttarmi nel dorato mondo dei mille file di word, in attesa che il quadro risulti completo. Manca pochissimo e la cosa mi elettrizza!
Una domanda: ma tutti queste portachiavi che mi sono stati regalati negli ultimi mesi… non avranno mica un messaggio subliminale in seno?
Ragioniamoci.
lunedì, settembre 20, 2010
Portachiavi
Pubblicato da Zelda was a writer alle 11:51 AM
Etichette: Alta moda (alta soprattutto), Camillate, Il perché di Zelda, Me myself and I, Non meno di sei cose impossibili, Pensieri sparsi (e talvolta ininfluenti), True colors, Vita
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2 commenti:
nice to meet you too!
:DDD!!
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