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martedì, settembre 14, 2010

Somewhere

Torno ora dal cinema: Sofia Coppola, Somewhere.
Lo aspettavo tanto e, come ogni sacrosanta volta di grandi aspettative, ho bisogno di far decantare il tutto. Vi dirò, se vorrete, - o semplicemente lo dirò a me stessa -  se questo film mi è piaciuto o meno. Certo è che quel tocco lì, lento, trasognato, leggiadro, intriso di particelle di luce, non smette di affascinarmi. Per quel tocco lì starei in poltrona ore infinite, senza cedimenti o noia.
Ah, mi preme avvertirvi di una cosa: se siete sensibili all’argomento, ricordate di portare con voi un qualunque anti-stress da utilizzare nella parte dedicata alla trasferta italiana dei due protagonisti. Vedersi raccontati attraverso i Telegatti fa venire una discreta vergogna, oltre che un anelito all’espatrio sempre più pressante.

Comunque. Amici, tenetevi forte: ho una nuova macchina fotografica!!
Altro che toy camera… questa è una toy toy camera!
Trattasi di un regalo della mia amica Mari: portachiavi e pila che, nel momento dell’accensione, produce il tipico click click di una macchina fotografica analogica.
Non trovate sia stupenda???

Adoro le serate come questa: basta poco per sentirsi speciali.
Basta poco per sentire progressione e bene.

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Sulla strada del ritorno si canticchiava la canzone che accompagna i titoli di coda di  Somewhere: Smoke gets in your eyes. La si canticchiava nella versione italiana, quella di Adriano Celentano. Così, complice il soggetto del film appena visto e la potente madeleine che sa essere Celentano per la mia vita, ho pensato alle bellissime gite che facevo da bambina con il mio papà.
Vi lascio con questa malinconica tenerezza, con un discreto sonno e, ovviamente, con tanto fumo negli occhi… che detta così...
A domani! xoxo

9 commenti:

alessandra ha detto...

anche io l'ho visto, la settimana scorsa, mi piacciono sempre le cose raccontate così.

Zelda was a writer ha detto...

anche a me in effetti: ero sulla poltrona e sorridevo come un'ebete! avresti dovuto vedermi...
però ho un senso di incompiutezza, non capisco se siano le mie aspettative o un indubitabile passetto in più che poteva venire fatto.
che dici tu?

alessandra ha detto...

che l'incompiutezza lascia spazio all'immaginazione, la prendo sempre come una forma di rispetto verso il pubblico o anche un atto di fiducia nell'intelligenza di ghi guarda da parte di chi è geniale ma non anche egocentrico.
hai letto Inganno di Roth (1990)? una serie di dialoghi tra un uomo e una donna che ogni volta che si apre un capitolo partono da una situazione in sospeso e lasciano il discorso in sospeso.
e in ogni modo questo film mi ha ricordato anche un libro che ho letto qualche anno fa e che ho amato, Un dramma borghese di Morselli.
Preparo la valigia, si torna in terra natia per una decina di giorni!

Zelda was a writer ha detto...

no, non parlavo d'incompiutezza della trama e nemmeno di sospensione... ma della sensazione che questa tappa del suo percorso creativo sia un po' statica, ecco.
devo pensarci, la visione è ancora troppo fresca!
ma che bello, un ritorno alle radici?! saremo molto più vicine, dunque!
:D
foto della valigia, pls!! :DDD

alessandra ha detto...

ecco non avevo capito! forse in quel senso allora sono d'accordo con te, ma dev'essere una tappa della sua evoluzione, io sono per la fiducia. o forse qualsiasi cosa in PIU' avrebbe reso tutto MENO?
provvederò alle foto!

Zelda was a writer ha detto...

<>... adoro questa frase, me la devo scrivere sul taccuino!
sarebbe bello parlarne con un tè al gelsomino. fluidifica pensieri e cuore, il gelsomino ;)

Anonimo ha detto...

Ho letto pareri contrastanti riguardo il film..La critica che va per la mggiore è appunto una non-evoluzione della Coppola,l'essersi fermata ai suoi lavori precedenti senza "crescere".
Sicuramente il partire carichi di aspettative può trarre in errore innalzando preconcetti fuorvianti o discriminanti.
Ho visto Somewhere e personalmente l'ho trovato delicato, emozionante e denso..come altri suoi lavori del resto. Io comunque le concedo la mia fiducia ;)e la concedo anche a Tarantino che l'ha premiata a Venezia.
Concordo con Zelda invece sul "cameo" dei Telegatti: stessa identica sensazione di vergogna oltre ad un'imminente voglia di espatriare, salvo poi ricordarmi di alcune trasmissioni americane trashissime..ffff sospiro di sollievo :)))

V.

Zelda was a writer ha detto...

adoro le tue riflessioni!! e mi piace che qui si regali fiducia!
torna sempre, cara V! :D

Zelda was a writer ha detto...

adoro le tue riflessioni!! e mi piace che qui si regali fiducia!
torna sempre, cara V! :D