Ci s’impoeta guardando, Amici.
Basta prestare attenzione alla carezza di una figlia al proprio padre, al colletto inamidato di una signora agée che incroci per la strada, agli sguardi di una coppia che intravedi in pizzeria, rea di avere una masticazione non troppo elegante, ma innamorata da sembrare bella e composta.
Ci s’impoeta raccontandosi delle storie e credendoci fermamente, bevendo un tè da una tazza che pare un roseto, passando tra le mani le perle di una collana, come fosse un rosario.
A Barcellona, venerdì scorso, io mi sono impoetata guardando una ballerina sospesa nel vento e un bambino con la frangetta scomposta.
Il lungo excursus di foto scattate non prevedeva affatto questo salto temporale, ma oggi – complice la pioggia scrosciante di Milano e un bisogno ardente di bellezza – ho pensato di regalarvi questa sequenza scattata per caso (e malamente… maledetto controluce) a Parc Güell.
Impoetatevi con poco, Amici. Alcune volte basta solo l’intenzione.
2 commenti:
mi sono impoetata!
Vince quell'ombrello lì..oggi ne abbiamo bisogno!
bisous
impoetona che non sei altro :DDD!!
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