Oggi l’ho fatto: ho ripercorso i passi di Birolli. Dovevo sbrigare alcune faccende all’alba e passavo proprio per le vie che l’avevano tanto ispirato, così mi sono regalata mezz’ora e ho guardato colori, respirato autunno e danzato nella vaghezza.
Eccomi, rinata ed energica, a dividere questa ricchezza con voi.
Oggi i muri erano rebus di colore che chiedevano soluzioni fantasiose.
Pure le cose buone di Valentino ispiravano fiducia… (Valentino c’è ma non lo vedete: sta preparando le salamelle)
Eugenio Villoresi aveva uno sguardo indagatore, questo è vero, ma più pacato, sereno. E non è facile apparire sereni con il cielo plumbeo di oggi, quando ti sei preso la responsabilità di unire il Ticino all’Adda e soprattutto quando ai piedi della tua statua c’è scritto:
PATRIOTTA
SCIENZIATO
IDEATORE DEI CANALI
CHE RICORDERANNO
AI POSTERI IL SUO NOME
ONORO' LA PATRIA
CON GLI SCRITTI E CON LE OPERE
… un goccino di ansia da prestazione prenderebbe a chiunque…
Oggi i pennacchi dell’Istituto Ronzoni (quello che veniva chiamato il Cremlino di Milano) erano più narcisi del solito e si specchiavano senza sosta.
E guardarli mentre ti fanno l’occhiolino non è cosa da tutti.
Nel mio cammino è comparsa una trifora… e ho pensato ad un’amica che, quando è triste, imita benissimo la bifora con le sopracciglia. Chissà se riesce a fare pure l’imitazione di una trifora…
Alle 8.30 del mattino simili cartelli possono farti decidere una volta per tutte se condurre una vita morigerata o sceglierne una decisamente rock’n’roll. Sono ancora qui che ci penso. Allo stinco e pure alla polenta.
Non si scherza da queste parti: pare che oltre a me, il lattaio e la mia vicina sospettosa, abitino cedri dell'Atlante e del Libano, cedri e pini dell'Himalaia, spiree e chinomele di Cina e Giappone, aceri saccarina e magnolie sempreverdi dell'America del Nord. Non ne saprei riconoscere una, sia chiaro.
La mia zona pullula di annunci. Se volete una macchina fotografica russa alla modica cifra di 25 euro, chiedetemi come.
Abituati come siamo a guardarci piedi e spalle, spesso dimentichiamo che ci sono foglie d’oro capaci di solleticare i cieli più insipidi. Oggi erano più maliarde del solito.
E poi, giri un angolo e chi trovi? La tua Malikessa in un tripudio di autunno.
Oggi ho dato uno sguardo anche alla piscina vuota. A Milano la stagione fredda è il momento migliore per andare in piscina: poco cloro, nessun bambino che strilla e un malinconico senso di abbandono.
E poi, se uno veramente volesse tenersi in forma, potrebbe fare il bagno nelle foglie, con buona pace della piega ai capelli, che resta intatta.
La ricchezza è dietro l’angolo, basta fare un giro su se stessi, improvvisare un saltino ridacchioso e alzare gli occhi verso un desiderio qualunque.
Perché – mi dico - forse è tempo che la fortuna inizi ad essere il raccolto di una semina coraggiosa.
Buona giornata a Tutti!
0 commenti:
Posta un commento