alla mia amica Mari e alla fortuna di averla nei miei giorni
In quest’ultimo periodo, in rapida successione: ho scoperto che mia nonna è arrivata prima di Lady Gaga, sono abitata da un’irresistibile voglia di milkshake alla vaniglia in qualsiasi ora del giorno e della notte e mi è capitato di rischiare di morire soffocata per colpa della mozzarella di una pizza neanche troppo buona.
Capirete quando dico che qui non ci si annoia mai!
In merito alla mozzarella, la cosa è stata parecchio grave (???): in pratica mi si è incastrato il meccanismo della deglutizione, non saprei spiegare come sia capitato… in modo inversamente proporzionale, mentre si fermava la deglutizione, correvano veloci i pensieri e con loro molti dei volti che staranno forse leggendo queste parole. A parte la ferma decisione di non mangiare più junk pizze con mozzarelle strabiche, ho pensato che sono molto fortunata e che ripeterselo non è mai abbastanza. Brinderei con un milkshake alla vaniglia, se ci fosse un cavolo di Mac Donald’s nei paraggi…
Comunque. Occorre ribadirlo: PERIODO MOOOOOOLTO STRANO, questo.
Vi è mai capitato di giocare con il fuoco? Vi è mai capitato di sentirvi sbalzati da correnti che vi strapazzano come un frullato (o milkshake), di esserci dentro scientemente e di non far altro che seguire il senso dello spezzettamento? Vi è mai capitato di conoscere la fine certa di certi meccanismi che continuate ad oliare imperterriti e di capire che l’unica soluzione di tutto è non risolvere nulla?
Ah, ultimo “vi è mai capitato”: vi è mai capitato di capire cosa io voglia dire quando mi trovo a scrivere cose tanto sibilline?!?
Comunque. Quest’ultima settimana da 32enne è piena di tanto di quel bene e costruzione che a volte mi capita di avvertire un leggero dolore al petto: sarà di certo il cuore che mi batte dentro e la continua fioritura di nuove deflagrazioni di bellezza di cui è testimone. In breve tempo, lo so, questo cuore qui diventerà un giardino tra i più lussureggianti e lo ritroverò a regalare mazzetti di viole ad ogni angolo di vita.
Me l’aveva giurato, Annamaria, che l’investimento nelle cose del bene produce e regala solo bene… e io sempre lì a dire che no, che lei non capiva. Certo, molte randellate sui denti sono arrivate, ma credo si sia trattato del simpatico gioco della bilancia e dei suoi strambi modi per allinearsi i piatti.
Vi lascio, chiamo Annamaria per dirle che aveva ragione.
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