Giornata densa anche quella di ieri. L’ultimo mercoledì dei miei 32, passato in uno studio radiofonico con gli amici di sempre, nel pieno di un mini live da brividi veri. Un vero regalo, il primo di questo compleanno incipiente. Un regalo all inclusive: per occhi, cuore e orecchie.
Ogni volta che sento cantare Malikessa non riesco a capacitarmi di come, nonostante provviste musicali così corpose per il mio apparato uditivo, mi sia beccata l’otite devastante di qualche tempo fa…
Anche ieri sera ho avuto il sospetto, tutto sufista, che il suo canto arrivi da un non ben identificato posto dell’anima e si produca in mille volteggi barocchi che ascendono leggiadri. Fino ai paraggi più misteriosi del Divino, giusto per solleticargli la pancia.
Sono arrivata a casa agguantata da una feroce malinconia che mi ha fatto fare le cose più sconsiderate: scrittura di frasi sconnesse, avvicinamento e conseguente ammiccamento a biscotti calorici, imbrattamento di muri condominiali e ascolto di musica tristissima.
Johnny Cash e Blossom Dearie sono stati i miei confidenti più prossimi e riservati. Con loro ho deciso alcune cose importanti.
Non sembra, ma una serata schifosamente calorica ed estetizzante può produrre effetti insperati.
giovedì, maggio 20, 2010
Over me
Pubblicato da Zelda was a writer alle 3:42 PM
Etichette: Alta moda (alta soprattutto), Delizie, Ex-libris, Me myself and I, Non meno di sei cose impossibili, Pensieri sparsi (e talvolta ininfluenti), True colors, Vita
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