Crepi l’avarizia. E vince pure A*! Ultimo post davvero.

Lo so. Avete ragione, doveva essere finito:  il concorso Borsa mia fatti capanna era giunto ad una conclusione… e sono io la prima ad ammetterlo: non è che sia corretto, soprattutto dopo che i non vincitori sono stati proclamati e non hanno ricevuto il premio.
Però. Però. Cercate di essere comprensivi e chiedetevi: potevamo evitare di curiosare in una borsa tanto colorata?! Ok, curiosiamo!
Ultima puntata del concorso e riassunto delle tappe precedenti: qui.

*A, detta fiori.viola (Milano, Italy)
Analisi del contenuto:

1. solo per i due di due libri merita tanti punti, se poi uno dei due è quello della mia Gina Lagorio i punti lievitano senza vergogna;
2. la secchezza epidermica le crea un discreto fastidio e quindi, con prudenza estrema e condivisibile, porta con sé un barattolone di crema. Lodevole il fatto che esso venga inserito ogni volta nella confezione… io di solito mi stufo anche solo ad avvitare  il tappo…
3. colore. La ragazza ne sa. E anche di righe. E pure di fiori. La ragazza ne sa.
4. è fortunata: arriva in posta, prende il biglietto numerato per la consueta fila e scopre di essere la 74… solo la 74???
5. è precisa e amante delle tradizioni: solo liquirizia calabrese per lei e igienizzante inglese; poi zucchero del festivaletteratura (ci tiene alla cultura) e ticket restaurant preventivamente inseriti nel portaticketrestaurant.
6. ruba le penne (è il caso che si sappia), specie se di colore verde mela, in tinta con la tovaglia di casa sua.
7. mangia sushi, strappa dalle riviste gli articoli che le interessano (il suo parrucchiere la odia per questo), prende appunti sul retro di tutto e, udite udite, sa fare la pasta con zucchine e gamberetti.

Da sposare.

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